lunedì 24 novembre 2008

Luoghi di attrazione in una scuola

C’è un ritornello costante che ci accompagna da quando varchiamo la soglia del corridoio prima di entrare in prossimità dell’aula. Ti aspettano apposta per farti la fatidica domanda come se fosse un’esigenza esistenziale, impellente e vitale.
- Prof posso andare al bagno ?
- Proffi posso andare con lui?
- Dai Prof posso andare al bagno?
- Prof posso andare al bagno?
- Prof posso andare al bagno?
Inizi la lezione chiudendo la questione e rimandandola alla fine dell’ora con grande severità e fermezza e nel bel mezzo di una spiegazione una mano si alza :
- Prof posso andare al bagno?
Lanci uno sguardo fulminante, provi il rimprovero, tenti di non sentire o severamente redarguisci e non passano cinque minuti che la mano si alza come se nulla fosse:
- Prof posso andare al bagno?
Forse al terzo fermissimo NO sei fortunato se passano dieci minuti prima che il coraggio di qualcuno si faccia strada e ponga la domanda in maniera diversa, magari facendo scena da con contorsioni e gesti eloquenti con le mani :
- Prof se non vuole che la faccia qui posso andare al bagno ?
Il bagno è un polo di attrazione fatale. Non serve come pensano i comuni mortali ad evacuare bisogni fisiologici, non serve come ai nostri tempi per riprendere fiato da una lezione pesante.
Il bagno è il luogo degli appuntamenti dati di nascosto con il cellulare, il luogo per scattarsi foto da mandare poi ai compagni nelle posizioni più impensate o con parti del corpo non vestite. E’ il luogo per vedere queste foto insieme al compagno o ai compagni di altre classi avvertiti con uno squillo, è il luogo per passarsi bigliettini di intrecci amorosi valido per tutte le generazioni, è il luogo dove si può piangere, è il luogo dove si regolano i conti e si può fare a botte, è luogo dove ci si può schizzare l’acqua fino a uscirne zuppi con il pavimento allagato e la bidella urlante, è lo spazio della libertà. Quella che loro credono libertà.
Davanti al bagno ormai ci sono le bidelle di guardia!
Bella Proff cerca di spolverare gli antichi ricordi scolastici, ma tra tanti luoghi in cui si cercava di sperimentare la libertà il bagno non c’è proprio, ma è vero sono ricordi quasi preistorici, troppa acqua è passata sotto i ponti delle scuole di allora. Ancora qualcosa da comprendere del loro mondo.

2 commenti:

Anonimo,  25 novembre 2008 alle ore 08:35  

Cara amica, com'è vero il detto "ogni mondo è paese"! Leggendoti, ho rivissuto quelle situazioni che, più o meno simili, ho incontrato nei miei anni di insegnamento. L'elenco dei "bisognosi", tra l'altro sempre gli stessi ad ogni cambio d'ora, le bidelle "poliziotte" che lla fine chiudevano a chiave i bagni, controllando poi la situazione dopo ogni "uso" (soprattutto nel reparto maschile..), il momento della ricreazione, quando li dovevi stanare da questo luogo delle delizie(??).
E questo mondo di adolescenti che talvolta appare del tutto incomprensibile. Mah!
Buona giornata e, se venissi dalle mie parti, fammelo sapere!!
Cauty

Anonimo,  25 novembre 2008 alle ore 23:57  

@Jolanda: mi piacerebbe eccome, ma il mercoledì sono a scuola fino alle due e noi docenti di religione non riusciamo a trovare facilmente le sostituzioni per una mattinata. Inoltre dovrei venire con l'aereo per un solo giorno e confesso di avere problemi economicamente parlando in questo periodo. Comunque grazie per l'invito e complimenti per l'iniziativa.
@Cauty : non so se è consolante in questo caso, ma è vero con i ragazzi soprattutto "tutto il mondo è paese". A presto

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