Geppetto egoista o coraggioso ?

- Birba d'un figliuolo! Non sei ancora finito di fare, e già cominci a mancar di rispetto a tuo padre!

Male, ragazzo mio, male! E si rasciugò una lacrima.

Restavano sempre da fare le gambe e i piedi.

Quando Geppetto ebbe finito di fargli i piedi, sentì arrivarsi un calcio sulla punta del naso.

- Me lo merito! - disse allora fra sé. - Dovevo pensarci prima! Ormai è tardi!

Poi prese il burattino sotto le braccia e lo posò in terra, sul pavimento della stanza, per farlo camminare.

Pinocchio aveva le gambe aggranchite e non sapeva muoversi, e Geppetto lo conduceva per la mano per insegnargli a mettere un passo dietro l'altro.

Rileggere da genitore le pagine di Collodi mentre descrive Geppetto che tira fuori da un pezzo informe di legno il suo Pinocchio non può lasciarti indifferente. La differenza tra Mastro Ciliegia e Geppetto sta proprio nel riuscire a vedere al di là del proprio naso due cose. Il desiderio di vincere la propria solitudine e il proprio figlio in un “pezzo di legno”. Mastro Ciliegia si mette paura e fugge, fugge nel cedere il grande tesoro che aveva tra le mani. Ma cosa spinge Geppetto a non aver paura della straordinarietà dell’evento ? Coraggio o egoismo ? Ripiegato su se stesso e i propri sensi di colpa che si nutrono di ogni gesto che compie, Geppetto intraprende una strada straordinariamente difficile e meravigliosa, la strada di chi vuole imparare ad amare se stesso e l’altro e inizia a condurre per mano la sua straordinaria creatura.

Finalmente padre si lascia rubare il simbolo della sua incapacità di accettarsi, e paradossalmente quel gesto superficialmente letto come mancanza di rispetto non è forse il primo gesto di amore del figlio verso il padre ?

La malizia di Pinocchio che si era scatenata liberamente giocando sulle fragilità dei due amici era rimasta incantata e muta davanti alla dedizione e all’amore con cui quel vecchio falegname educava, o tirava fuori, una potenziale persona da un “ciocco da gettare nel fuoco”.