Guerre silenziose
Oggi Bella Proff è stata ad una conferenza sulle nuove droghe. Più che una conferenza era un drammatico resoconto di una guerra, una guerra chimica, così è stata definita. Una guerra devastante, silenziosa, raccapricciante per la volontà, la determinazione di finirci dentro, di morirci dentro. Ogni immagine era uno shock, perché non ci si abitua mai a vedere i volti del dolore. Ci veniva spiegato che mentre le droghe di ieri erano dipendenze “di pancia”, con possibilità di recupero e disintossicazione , queste sono dipendenze “di testa”, che devastano l’immaginario, il cognitivo, fanno fare esperienze talmente sconvolgenti da rendere difficile il recupero. Il fegato si può disintossicare facendo appello al cuore e alla testa, una testa devastata non ha nulla a cui aggrapparsi. Chi sopravvive rischia di restare come uno zombi ingestibile per famiglia e strutture. Erano presenti alcuni ragazzi di una scuola superiore, forse troppo pochi. Un ragazzo apre la condivisione con grande scetticismo. “E’ tutto inutile. Queste cose dette a chi già ha deciso di vivere non servono, a chi ha deciso di morire servono ancora meno”. Qualcuno tenta maldestramente di ribattere. A quel punto un’altra ragazza si mette al centro della stanza, quasi a voler dare maggiore risalto a ciò che voleva dire. Inizia a parlare al ragazzo di prima, ma cambia subito tono e lascia parlare il cuore con tono fermo e pacato: “Genitori dove siete ? Genitori che correte, correte e vi dimenticate di ascoltarci, di guardarci, di contenerci e fermarci. Insegnanti dove siete, pronti solo a giudicare ciò che studiamo o come studiamo, a rimproverarci a farci la morale senza capire che la nostra testa è piena di altro e non siamo capaci di vivere con la nostra solitudine e il nostro dolore. Dov’è chi è capace di ascoltare davvero, di amare davvero, magari con un no quando è ancora il tempo di dirci di no???”.
La risposta è stata data con l’intensità e l’amore che solo una persona che tocca con mano giorno dopo giorno il dolore e la morte di quei giovani poteva dare. “Non c’è risposta, non ho risposta se non questa : non smettete di cercare, non smettete di cercare chi è capace di ascoltare, non smettete di cercare chi è capace ancora di amare; non smettete mai di cercare la verità per voi stessi, non smettete mai di cercare le risposte alle domande della vita, non smettere di sperare che qualcosa è ancora possibile per chi ha deciso di morire, perché se pensi di aver trovato tutte le risposte e non hai più domande, hai aperto la porta alla morte anche tu!”.
E’ sempre un momento magico quando si tocca l’intensità di un incontro e oggi Bella Proff lo ha proprio toccato.
La risposta è stata data con l’intensità e l’amore che solo una persona che tocca con mano giorno dopo giorno il dolore e la morte di quei giovani poteva dare. “Non c’è risposta, non ho risposta se non questa : non smettete di cercare, non smettete di cercare chi è capace di ascoltare, non smettete di cercare chi è capace ancora di amare; non smettete mai di cercare la verità per voi stessi, non smettete mai di cercare le risposte alle domande della vita, non smettere di sperare che qualcosa è ancora possibile per chi ha deciso di morire, perché se pensi di aver trovato tutte le risposte e non hai più domande, hai aperto la porta alla morte anche tu!”.
E’ sempre un momento magico quando si tocca l’intensità di un incontro e oggi Bella Proff lo ha proprio toccato.
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