Perchè si prendono in giro?
- Prof, prof D mi ha preso in giro di nuovo!
- Prof, prof G mi ha preso in giro tutta la settimana e D lo aiutava!
- Professorè dice per favore a D che non ha mantenuto la promessa fatta la scorsa settimana?
Bella Proff sta entrando in classe carica come un mulo tra registri, borsa con i libri, borsa personale sempre stracolma e non riesce ad avvicinarsi alla scrivania. Sta entrando in una deliziosa prima dove la volta precedente per un litigio accaduto in classe aveva cercato di lavorare sul “drammatico” problema del prendersi in giro.
Tenta di calmare la tempesta di domande, rivendicazioni che si sono scatenate al suo varcare la porta, ma non ottiene molto successo. Così faticosamente si fa varco verso la scrivania, posa i pesanti fardelli, apre il registro e firma in silenzio controllando le assenze mentre gli alunni si accalcano sempre più numerosi e pressanti verso di lei alzando la voce come se iniziassero a pensare ad una sordità improvvisa della medesima.
- Al mio tre inizio a scrivere i nomi sul registro per le note di classe! Uno………………….
Schizzando come razzi sono già seduti ai propri banchi, qualcuno protestando, chi urlando, chi tirando una gomma o una pallina di carta, ma al Due tutto è in ordine. E’ la bellezza della scuola in montagna, nelle prime ancora funziona !!!
- Oggi vi racconto io una cosa. L’altro ieri nell’altra scuola è successo anche a me di essere stata presa in giro.
L’uditorio è attentissimo e agitato perché le carte si stanno invertendo. I “davvero????” partono a raffica.
- Un ragazzo mentre spiegavo si è alzato e si è tolto il giacchetto cercando a tutti i costi di farsi notare, dicendo a voce molto alta che aveva caldo.
- Si voleva far vedere la maglietta?
- Certo.
- E che maglietta aveva?
- Tutta nera e con l’immagine di Benito Mussolini in bella vista. C’era anche una scritta, ma non l’ho neppure letta.
Grandi risate.
- Non è finita qui. Io ho continuato a parlare come se niente fosse e lui logicamente a dare fastidio sempre più forte.
- Prof e lei che ha fatto? Gli ha messo la nota? Lo ha strillato?
- No mi sono fermata, ho aspettato che anche lui stesse zitto e ho ripreso a parlare. Allora lui ha cominciato a cantare.
Grandi risate.
- Ci ricorda qualcuno di qui. Prof e che cantava? E lei che ha fatto? Ha chiamato il preside?
- Cantava “faccetta nera” chiaramente e come ha visto che prendevo il registro ha cantato ancora più forte, così tutti ridevano come avete fatto voi e in classe è scoppiata la confusione.
- Prof ma lo dovevano sospendere!
- Allora: è già stato sospeso, sono stati chiamati già i genitori per altre cose, il registro è pieno di note per lui ………………..che altro si può fare ?
Grandi risate. Prof solo due pizze sonore o aspettarlo fuori per dargli una lezione.
- Già, ma se lo faccio vado in prigione. Che posso fare?
Inizia la rissa delle risposte accavallate, poi uno a voce alta dice :
- Professorè ma noi mica siamo grandi da sapere queste cose!!!
- Giusto, allora proviamo a vedere se mi potete aiutare a capire perché lo fa. Ci sarà un motivo per cui si comporta così e mi prende in giro, mica è matto! D ti va di aiutarmi a capire?
- Si prof. Per me lo fa per sfogarsi un po’.
- Sfogarsi ? – Bella Proff fa finta di avere l’aria molto perplessa.
- Sfogarsi, si sfogarsi per la rabbia.
- Sfogarsi per la rabbia, bene e sotto la rabbia cosa c’è ?
- Il dolore.
- Bè abbiamo visto l’altra volta come funziona la rabbia e come sale quando sale il dolore e allora di cosa si deve sfogare?
- Per me prof o ha preso tante botte a casa o ha una mamma che non lo guarda e non gli dice niente. Io fino alla terza elementare non prendevo mai in giro nessuno, poi il dolore è diventato grande e allora per non sentirlo ho iniziato a prendere in giro tutti e ora mi diverto a prendere in giro, mi sento forte.
- Allora come faccio per aiutare quel ragazzo?
- Prof, facendolo parlare come faccio io ora.
- Bene, allora visto che sei stato così coraggioso da ammettere che prendi in giro, vediamo se hai anche questo coraggio.
Bella Proff prende due penne. Una la porge al ragazzo e una la tiene in mano lei.
- Mettiamo che sono pugnali e non penne, i pugnali fatti di parole che feriscono e fanno male e ce li stiamo puntando uno contro l’altro. Chi è più coraggioso, chi colpisce meglio o chi butta il pugnale per parlare e non colpire?
Le voci si fanno concitate, i ragazzi ormai hanno capito dove vuole arrivare Bella Proff.
- Bè, ………chi butta il pugnale.
- Ti và di buttarlo ?
- No
- Hai ragione, poi resti con il dolore e la rabbia che non può più sfogarsi. Allora facciamo così, io ti prometto che la prossima volta cerchiamo tutti insieme un altro modo di far sfogare la rabbia, un modo che non faccia del male a nessuno, nemmeno a te. Tu in cambio provi a posare il pugnale per questa settimana.
- Ok, ci provo.
Sul viso di D è comparso un bellissimo sorriso, i suoi occhi stanno cercando quelli di Bella Proff e a lei sembra che siano pieni di speranza. Anche gli altri però sono contenti e non più irritati come prima. Peccato che l'alunno della maglietta non abbia potuto sentire, Bella Proff già pensa a come affrontarlo quando lo vedrà di nuovo, ora ha degli elementi preziosi su cui ragionare.
- Prof, prof G mi ha preso in giro tutta la settimana e D lo aiutava!
- Professorè dice per favore a D che non ha mantenuto la promessa fatta la scorsa settimana?
Bella Proff sta entrando in classe carica come un mulo tra registri, borsa con i libri, borsa personale sempre stracolma e non riesce ad avvicinarsi alla scrivania. Sta entrando in una deliziosa prima dove la volta precedente per un litigio accaduto in classe aveva cercato di lavorare sul “drammatico” problema del prendersi in giro.
Tenta di calmare la tempesta di domande, rivendicazioni che si sono scatenate al suo varcare la porta, ma non ottiene molto successo. Così faticosamente si fa varco verso la scrivania, posa i pesanti fardelli, apre il registro e firma in silenzio controllando le assenze mentre gli alunni si accalcano sempre più numerosi e pressanti verso di lei alzando la voce come se iniziassero a pensare ad una sordità improvvisa della medesima.
- Al mio tre inizio a scrivere i nomi sul registro per le note di classe! Uno………………….
Schizzando come razzi sono già seduti ai propri banchi, qualcuno protestando, chi urlando, chi tirando una gomma o una pallina di carta, ma al Due tutto è in ordine. E’ la bellezza della scuola in montagna, nelle prime ancora funziona !!!
- Oggi vi racconto io una cosa. L’altro ieri nell’altra scuola è successo anche a me di essere stata presa in giro.
L’uditorio è attentissimo e agitato perché le carte si stanno invertendo. I “davvero????” partono a raffica.
- Un ragazzo mentre spiegavo si è alzato e si è tolto il giacchetto cercando a tutti i costi di farsi notare, dicendo a voce molto alta che aveva caldo.
- Si voleva far vedere la maglietta?
- Certo.
- E che maglietta aveva?
- Tutta nera e con l’immagine di Benito Mussolini in bella vista. C’era anche una scritta, ma non l’ho neppure letta.
Grandi risate.
- Non è finita qui. Io ho continuato a parlare come se niente fosse e lui logicamente a dare fastidio sempre più forte.
- Prof e lei che ha fatto? Gli ha messo la nota? Lo ha strillato?
- No mi sono fermata, ho aspettato che anche lui stesse zitto e ho ripreso a parlare. Allora lui ha cominciato a cantare.
Grandi risate.
- Ci ricorda qualcuno di qui. Prof e che cantava? E lei che ha fatto? Ha chiamato il preside?
- Cantava “faccetta nera” chiaramente e come ha visto che prendevo il registro ha cantato ancora più forte, così tutti ridevano come avete fatto voi e in classe è scoppiata la confusione.
- Prof ma lo dovevano sospendere!
- Allora: è già stato sospeso, sono stati chiamati già i genitori per altre cose, il registro è pieno di note per lui ………………..che altro si può fare ?
Grandi risate. Prof solo due pizze sonore o aspettarlo fuori per dargli una lezione.
- Già, ma se lo faccio vado in prigione. Che posso fare?
Inizia la rissa delle risposte accavallate, poi uno a voce alta dice :
- Professorè ma noi mica siamo grandi da sapere queste cose!!!
- Giusto, allora proviamo a vedere se mi potete aiutare a capire perché lo fa. Ci sarà un motivo per cui si comporta così e mi prende in giro, mica è matto! D ti va di aiutarmi a capire?
- Si prof. Per me lo fa per sfogarsi un po’.
- Sfogarsi ? – Bella Proff fa finta di avere l’aria molto perplessa.
- Sfogarsi, si sfogarsi per la rabbia.
- Sfogarsi per la rabbia, bene e sotto la rabbia cosa c’è ?
- Il dolore.
- Bè abbiamo visto l’altra volta come funziona la rabbia e come sale quando sale il dolore e allora di cosa si deve sfogare?
- Per me prof o ha preso tante botte a casa o ha una mamma che non lo guarda e non gli dice niente. Io fino alla terza elementare non prendevo mai in giro nessuno, poi il dolore è diventato grande e allora per non sentirlo ho iniziato a prendere in giro tutti e ora mi diverto a prendere in giro, mi sento forte.
- Allora come faccio per aiutare quel ragazzo?
- Prof, facendolo parlare come faccio io ora.
- Bene, allora visto che sei stato così coraggioso da ammettere che prendi in giro, vediamo se hai anche questo coraggio.
Bella Proff prende due penne. Una la porge al ragazzo e una la tiene in mano lei.
- Mettiamo che sono pugnali e non penne, i pugnali fatti di parole che feriscono e fanno male e ce li stiamo puntando uno contro l’altro. Chi è più coraggioso, chi colpisce meglio o chi butta il pugnale per parlare e non colpire?
Le voci si fanno concitate, i ragazzi ormai hanno capito dove vuole arrivare Bella Proff.
- Bè, ………chi butta il pugnale.
- Ti và di buttarlo ?
- No
- Hai ragione, poi resti con il dolore e la rabbia che non può più sfogarsi. Allora facciamo così, io ti prometto che la prossima volta cerchiamo tutti insieme un altro modo di far sfogare la rabbia, un modo che non faccia del male a nessuno, nemmeno a te. Tu in cambio provi a posare il pugnale per questa settimana.
- Ok, ci provo.
Sul viso di D è comparso un bellissimo sorriso, i suoi occhi stanno cercando quelli di Bella Proff e a lei sembra che siano pieni di speranza. Anche gli altri però sono contenti e non più irritati come prima. Peccato che l'alunno della maglietta non abbia potuto sentire, Bella Proff già pensa a come affrontarlo quando lo vedrà di nuovo, ora ha degli elementi preziosi su cui ragionare.
7 commenti:
E brava Bella proff, che bella lezione. E con il ragazzo con la maglietta con Mussolini che cantava Faccetta Nera, che si fa, dato che probabilmente il primo ad essere contento che se la metta è il padre?
Ti abbraccio forte, cara Bella Proff, perché sei un'insegnante e una persona "vera", che sa ascoltare e trovare strade anche difficili e faticose per arrivare al cuore dei suoi alunni.
Con tanta stima
Cauty
@raperonzolo: dubito che in questo caso sia il padre. Quello che mi sorprende è che ne ho tantissimi in classe con queste pseudoidee. A Segni poi è un disastro. Disegnano alla lavagna braccia con il saluto fascista, simboli, insomma sembra di aver fatto un salto indietro nella storia. Ma da dove sono usciti fuori? Si contagiano a vicenda e fanno gruppo. E' un fenomeno inquietante. Con l'alunno S ho segnalato la cosa alla preside e lo vedrò la settimana prossima, abbiamo comunque convocato di nuovo la madre.
@Cauty : tutto frutto del percorso di counseling che ho fatto, per questo mi diverto poi a scriverci post quando riesco a mettere in pratica ciò che ho imparato sudando. L'arte dell'ascolto è un difficile percorso e credo di essere solo all'inizio. Penso tu convenga con me che di questi tempi tutti gli insegnanti dovrebbero tentare di imparare se vogliono sopravvivere. Con l'alunno della maglietta non sono stata capace nell'immediato è partita prima la rabbia. Grazie cara amica.
ciao, di mestiere faccio l'educatore professionale di recente , in particolare, nel sostegno educativo a scuola.
devo dire che questo non fa che aumentare la stime in quei proff che come te fanno "scuola" così.
per l'alunno in maglietta nera ....
non so, ma per esperienza chi provoca chiede un ingaggio, 1 contatto - e mi sembra tu lo abbia capito - e quando lo trova si può davvero giocare ad incontrarsi.
per cui spero tanto per lui e per te, e per tutta la classe che lo scontro possa diventare un incontro.
sarei curiosa, visto che segnali il tema, perchè secondo te la provocazione verso il mondo adulto si colora, spesso di nero.....(in senso politico).
ciao e buon lavoro
monica
@monica: ne parlavo oggi con un amico terapeuta che riscontra lo stesso sentore con i ragazzi che incontra. Neri gli abiti, nero il futuro, neri i pensieri, nera la rabbia che hanno dentro. In una classe ho fatto scegliere i cartoncini colorati per individuare il colore dell'emozione....non mi sono bastati i neri! Personalmente penso che stiano imparando solo la legge dell'aggressività nel fronteggiare le loro paure. La legge della prepotenza è la più facile da imparare e la respirano ovunque dagli adulti. Spero di aver risposto. Ciao e buon lavoro anche a te.
e c'e' ancora chi pensa che insegnare voglia dire fare una lezione di matematica o biologia...
sulla maglietta non so che dire, mi ha ricordato di quando in casa di un caro amico, di ottima famiglia come si ricorda sempre in questi casi, vidi in bella mostra in camera da letto un Hitler soldatino. Ed il mio amico non aveva neppure l'attenuante di essere un ragazzino..che delusione.
@nemo: Benvenuto. Bè calcolando che insegno religione sono avvantaggiata!
Posta un commento