Natale incidentato
Le vacanze hanno assorbito molto tempo a Bella Proff. Oltre gli impegni relativi al Natale si è messa in testa di finire i preparativi per l'inaugurazione del Centro per la Famiglia e passa ore e ore al computer improvvisandosi grafica.
Nel frattempo tra una corsa e un'altra ha avuto un "piccolo" incidente che fa fatica a metabolizzare e che ha finito per assorbire molti pensieri.
Mentre viaggiava verso Roma con il suo consorte il 23 dicembre una giovane ventiquattrenne che guidava evidentemente un pò distratta a velocità sostenuta, ha deciso di sorpassare una macchina ferma per girare a sinistra. Ha deciso così all'improvviso che Bella Proff e suo marito se la sono ritrovata davanti senza avere il tempo di un amen.
E' difficile dire cosa si prova in quei secondi, di sicuro non era paura quanto piuttosto istinto di conservazione. La Tuareg sulla quale viaggiavano ha retto il colpo e ci ha rimesso solo la giovane ragazza con una vertebra fratturata pare però in zona cervicale.
L'ambulanza ci ha messo ben 40 minuti nonostante fossimo a pochi chilometri dall'ospedale. Doveva arrivare la seconda ma chi l'ha mai vista?
Al Pronto Soccorso ci si deve andare da soli e sperare di non trovare il caos che hanno trovato Bella Proff e il suo consorte. Chi era più grave se l'è cavata con due o tre ore di attesa, lei invece, messa in fondo alla lista ne ha dovute aspettare circa sei per essere visitata con le lastre di routine. I medici e gli infermieri non facevano altro che correre e poveretti davvero non avevano neppure il tempo di respirare. Al cambio del turno sono raddoppiati, eppure non riuscivano a smaltire il numero delle persone in arrivo.
Tanti pensieri si accavallano, tante considerazioni insieme a qualcosa che assomiglia a vergogna. Si perchè alla fine ci si vergogna di essersi salvati perchè la macchina era grossa, ci si vergogna di stare abbastanza bene e non dover sospirare quei pochi secondi che un dottore ti può dedicare tra un'emergenza e l'altra. La razionalità ti dice che non è corretto vergognarsi di questo, eppure alla fine pur essendo grata al buon Dio di vivere ancora non puoi chiudere gli occhi davanti ad un mondo che ha perso davvero il senso di ogni misura. Chissà, forse il vero senso del Natale è saper guardare a questa povertà cercando di riscoprire la preziosità della vita rimboccandosi le mani là dove si può.
3 commenti:
Quando si sta bene, si è presi dalla frenesia della vita e tutto il nostro correre ci fa scordare quante sofferenze sono dietro l'angolo. E' quando succede qualcosa che ci si ferma a riflettere e si capisce che cosa valga e che cosa sia superfluo...
Tanti, tanti auguri.
Mariella
Buon 2009! Con l'augurio che sia ricco di serenità, armonia, gioia.
Un abbraccio.
Mariella
baci & buon anno!
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