lunedì 13 aprile 2009

Uno specchio della capacità di relazione

Se volete avere una verifica di come vi relazionate al mondo provate a guardare come guidate. Si perchè la guida della macchina è decisamente uno specchio della capacità relazionale delle persone. Ed è qui che si gioca la differenza tra uomini e donne, spesso anche la vendetta o la prevaricazione degli uomini sulle donne e sulla loro fragilità di stomaco.
Se una persona è abituata a tener conto e ad aver rispetto dell'altro in generale, o dell'altro in particolare se lo porta a bordo della sua auto guida tenendone conto. Ossia se ha a bordo una persona che soffre di mal d'auto, di ansia, o è anziano, o è una donna incinta, guida con calma. Sta attento alle buche, frena dolcemente tranne in caso di pericolo improvviso logicamente, ma anche lì è comunque premuroso. Se si trova in autostrada non va oltre la velocità consentita, non si avvicina a cinque centimetri dalle macchine in corsia di sorpasso lampeggiando forsennatamente, non arriva a ridosso delle macchine in corsia di destra per superare all'improvviso sulla sinistra appena si crea il varco, non prende le curve facendo stridere le gomme come se stesse su una moto, non dondola continuamente il volante con effetto mare mosso.
Se invece una persona è abituata a guidare la sua vita, le sue relazioni, il suo stare con gli altri in maniera autonoma ed indipendente, magari dimostrativa, non solo fa tutto questo quando è solo, pace per lui o lei, ma lo fa anche con il/la coniuge a bordo, con figli o amici, con donne incinta o anziani e se qualcuno si azzarda a dire qualcosa (non sia mai la moglie!) apriti cielo!!! E' il mondo che non capisce l'estro creatore del guidatore, la passione nel portare la vettura mettendoci sempre meno tempo del previsto per arrivare alla meta agognata.
Bella Proff ha imparato che dal modo di guidare si capisce molto bene che tipo di persona hai davanti e se quella è una persona con cui puoi condividere o che puoi anche rassegnarti a lasciare andare da sola perchè degli altri gli interessa solo la compagnia, o peggio li usa per dimostrare la propria bravura nel saper guidare la propria vita. Chissà com'è per il momento ha incontrato solo uomini che guidano così, per fortuna non tutti.

4 commenti:

Rita 13 aprile 2009 alle ore 20:09  

Incredibile quanto è vera questa tua analisi!!!
Solo una cosa non mi convince...io guido solo se sono "costretta" a farlo, non mi piace guidare perchè mi stressa e perchè gli automobilisti sono tutti stressati, obiettivamente non sono molto brava a guidare, e quindi ho paura di eventuali incidenti (di fare del male a me o agli altri), dimmi che questo non significa che sono un disastroso caso di insicurezza anche nella vita ti pregoooooooo ^__^.
PS:Non ho mai fatto incidenti e in realtà penso di guidare meglio di tanta gente che vedo in giro...

Bella Proff,  14 aprile 2009 alle ore 21:46  

@Rita: non mi sopravvalutare, non tutto si spiega tanto facilmente. Quando la paura esce dal limite della prudenza e condiziona la nostra vita o le nostre azioni un perchè c'è sempre. Quale perchè? La ricerca in noi stessi alle volte è più facile di quanto si creda se vogliamo vedere. Ciao

cautelosa 15 aprile 2009 alle ore 19:34  

Viaggiare sulle strade è anche un'occasione per misurare il proprio grado di tolleranza...
di autisti e passeggeri. Il mio,in questa seconda veste, sta raggiungendo livelli molto bassi, ahimè...

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