Mamy please!
- Mamy, mamy please. Mi ero da poco allontanata dal gruppo. - Mamy, mamy please. Inizio a pensare che quel ragazzo dagli occhi tristi si stia rivolgendo a me. Per l'ennesima volta mi pento amaramente di non aver cercato di riprendere lo studio dell'inglese sentendomi decisamente impedita. - Yes - Mamy, I go to house for job Il loro inglese non è meglio del mio, per cui qualcosa riesco ad intuire, ma faccio finta di non aver capito e lo guardo in maniera interrogativa. - Mamy, please I go to Italy for you. Job, I job Far leva sul senso materno ha indubbiamente i suoi lati positivi, ma mille pensieri mi passavano per la testa mentre cercavo di mantenere un atteggiamento sereno e una risposta decente. L'aria che aveva non faceva pensare né ad uno scherzo, né ad una bambinata. Pensavo a mio figlio, decisamente più grande del ragazzo che mi parlava. Mai e poi mai potrei sopportare l'idea che nella sua disperazione andasse a chiedere ad una perfetta sconosciuta di poter partire per un paese altrettanto sconosciuto. Potevo essere chiunque, potevo avere qualsiasi intenzione. Già, qualsiasi condizione appare migliore della condizione in cui si trovano loro, ma questo vallo a spiegare a chi non ha occhi per vedere e orecchi per sentire. Lo guardo sorridendo e gli chiedo - What's your name? Mi sorride smorzando la tristezza degli occhi : My name's Emmanuel Mio nipote arriva in soccorso e gli spiega che in Italia non è così facile trovare lavoro e noi non possiamo portarlo perché occorrono dei permessi che non abbiamo. Mai potrò dimenticare i suoi occhi e la tenerezza con cui ha tentato di far leva sul mio senso materno. Mai potrò dimenticare la tristezza con cui mi ha salutato. Opportunismo? Chissà, io lo chiamo istinto di sopravvivenza e quello che ho letto era proprio dolore.
2 commenti:
fa già male a leggerlo. chissà a viverlo.
come mi piacerebbe che chi si occupa con tanta disinvoltura dei respingimenti, ogni tanto, sapesse che si occupa di esseri umani.
Sono d'accordo con le parole di Monica, che condivido pienamente.
Domenica sera ho visto quel bellissimo e terribile programma di Riccardo Iacona sui respingimenti e più in generale sul problema degli immigrati.
A volte ho l'impressione che noi, cittadini fortunati e "civili" abbiamo perso ogni briciolo di umanità, tesi come siamo a difendere il nostro orticello ed il nostro benessere.
Posta un commento