Frustrazione
Alle scuole superiori, quando il suo nome era semplicemente Prof, Bella Proff aveva imparato a superare la frustrazione dell'ascoltatemi vi prego, stuzzicando la curiosità degli studenti con idee stravaganti, favole, scoop, brani di libri. La fantasia andava creando elementi sempre diversi con un filo conduttore nascosto che solo i più curiosi riuscivano a scovare. Ormai l'esperienza le aveva insegnato che l'ora di religione non può essere seguita da una platea silenziosa e attenta per tanti motivi, per cui faceva leva su altro e normalmente il successo arrivava: alle volte dopo settimane, altre dopo mesi, altre l'anno successivo. Era solo questione di tempo e pazienza. La cosa che sorprendeva sempre la sottoscritta era che magari per una lite o un dispiacere o altro le ragazze si presentassero da lei o la aspettassero in classe magari con sfida chiedendo, "visto che lei Prof parla sempre di perdono.....". Inutile chiedersi quando e come, non sapevano rispondere ma l'avevano letto nel modo di "fare lezione". Il ricordo di queste piccole, grandissime, gioie e consolazioni servono per superare il trauma delle medie. Ci sono classi in cui Bella Prof si prepara psicologicamente ad entrare dal giorno prima non solo con argomenti da trattare. Entra convincendosi che la giornata sarà sicuramente positiva e mentre cerca di fare l'appello tra schiamazzi e urla conta lentamente fino a dieci, poi a venti, poi tace , si piazza in mezzo alla stanza con fare minaccioso, poi inizia a rimettere seduto chi si alza noncurante della sua presenza e alla fine cede esplodendo con l'urlo di Tarzan distruggendo in un secondo tutta la sua autostima. L'urlo di Tarzan ha effetto immediato, se non altro per il rischio perforazione timpani e sorpresa che qualcuno riesca a superare i decibel del loro clamore. Dura di media tra i 60 - 70 secondi, il tempo necessario per partire con la prima minaccia : se non c'è silenzio facciamo un dettato per tutta l'ora! Poi al primo malcapitato di turno che si azzarda a guardare il compagno per sussurrare una parola Bella Proff prende il diario sul banco e minaccia una nota. Due minuti di quasi silenzio guadagnati!!! Bella Proff non ha mai potuto minacciare la bocciatura vista la materia che insegna, ma può assicurare che almeno in seconda media la minaccia della nota sul diario funziona fino a quasi 5 minuti. Così oggi si è decisa a rassegnarsi a canalizzare le energie della sua fantasia nel cercare .... nuove strategie di potere se vuole sopravvivere fino a giugno. Chissà quanto mi daranno al processo ?
4 commenti:
Cara Bella Proff, lavorare con i preadolescenti a volte è davvero frustrante. Tu magari cerchi di instaurare un rapporto basato sulla fiducia e sul loro senso di responsabilità che a quest'età è assai "volatile", un momento c'è, un minuto più tardi se n'è già andato. Così a volte verrebbe voglia di usare metodi coercitivi e autoritari, sapendo comunque che rappresentano una sconfitta per l'insegnante che preferirebbe una relazione basata sul reciproco rispetto.
Che fare allora? Armarsi di pazienza, pazienza e ancora pazienza, mantenere i nervi saldi, anche se non è facile e va a scapito del nostro fegato, non cadere nelle provocazioni di cui gli alunni sono maestri. Ed essere autorevoli, coerenti, saggi. Una parola.
C'è poi il discorso della "considerazione" di cui godono le singole discipline. Non è un bello, ma è così.
Io, come insegnante di lettere, non ho mai avuto grossi problemi, tranne nella prima, lontana supplenza di cui conservo ricordi non molto positivi, fra cui un senso di impotenza di fronte ai comportamenti di alcuni esagitati. Poi è andata decisamente meglio. Ma, se ti può consolare, anch'io ho fatto talvolta ricorso al "sequestro" del diario che chiamavo "diario in ostaggio". Soprattutto nella classe prima, quando insegnavo storia e geografia, considerate meno importanti di italiano.
Cara Bella Proff, con questo mio commento non intendevo darti consigli,ma è solo una riflessione a ruota libera ispirata dal tuo post. Credo che tu sia perfettamente in grado di superare queste difficoltà iniziali. Buon lavoro.
Cautelosa
@Cautelosa : carissima, accetto volentieri anche consigli. Lo scorso anno ne sono uscita stressatissima, quest'anno spero di essere più forte, ma conto soprattutto sulle energie positive che la scuola di Segni sembra trasmettere. Comunque hai centrato il vero problema, ossia che insegno una disciplina che nel cuore di troppi non è degna di rispetto e i ragazzi sono specchio di ciò che pensano i grandi. Alle superiori sapevo farci i conti, qui faccio più fatica. Grazie ancora. Bella Proff
Hai provato a farli giocare? Instaurare una lezione come una gara, dividerli in squadre e farli competere gli uni con gli altri?
Oppure facendogli fare giochi di ruoli? Non dovrebbe esserti difficile pensare a strutturare le lezioni in questo modo.
Insomma, cercare d'instaurare un rapporto come quello che avevi con i ragazzi delle superiori, ma arrivandoci facendo leva sull'aspetto ludico. In fondo sono ancora bambini.
@raperonzolo : provato, provato. Volavano cartelle, diari, spintoni, .....giocare = scatenarsi senza regole. Credo di aver tentato tutte le strategie, dalla costruzione di favole, agli spot televisivi, alla fine ho ceduto perchè era un continuo di visite dai bidelli alla preside per vedere cosa stava accadendo nella classe !!!!
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