Graduatoria dei bisogni
Genitori rassicuratevi, per circa 400 ragazzi delle medie (tanti ce ne sono in 18 classi) che Bella Proff ha visto questa settimana, posso dire che siete al primo, anzi primissimo posto nella graduatoria dei bisogni indispensabili per vivere (vedi post prec). Solo una minima parte, circa una decina, non ha menzionato i genitori o li ha messi in alto alla piramide che ho fatto disegnare. Il resto li ha messi sullo stesso piano di acqua, cibo e aria, se non addirittura prima. Siete più importanti del cellulare, del computer, della playstation, dei vestiti, della musica e …..dei centri commerciali. Confesso che Bella Proff ha avuto un attimo di sbandamento quando ha visto che almeno due ragazze per classe hanno inserito i centri commerciali nella graduatoria! Inutile dire che la scuola non serve a nulla o quasi!
4 commenti:
Perlomeno sono state sincere. Probabilmente sono adolescenti che non hanno il minimo interesse per la scuola e ai quali la scuola, purtroppo, non riesce a parlare. Questo è stato un grosso cruccio nei miei anni di insegnante: c'è sempre, in ogni classe, qualche alunno col quale non riesci ad entrare in contatto o per il quale la scuola è solo un obbligo imposto. E noi spesso non abbiamo strumenti adeguati e non riusciamo a competere con le attraenti sirene del mondo esterno. Oggi poi che i valori trasmessi indirettamente, assai più allettanti di quelli sbandierati in modo retorico, sono il denaro, la bellezza esteriore, la giovinezza, il successo......, come può essere un modello chi richiede impegno, fatica, sacrificio? Gli insegnanti sono talvolta considerati meno di zero, arretrati e poco competenti nei settori che più attraggono l'adolescente (anche a ragione, almeno nel mio caso). Se pensi che, già diversi anni fa, ho scoperto di essere l'UNICA in tutta la classe terza a non possedere il cellulare..
Non so se ho chiarito il mio pensiero; avrei tante altre osservazioni, ma forse è meglio che chiuda. Ciao e grazie della pazienza..
Cautelosa
@anonimo : io per entrare in contatto ho imparato anche a chattare con loro. Ma cambia poco. Una cosa è certa, sono assetati di affetto e questo forse è l'unico vero punto di aggancio, anche se deve passare attraverso ciò che insegni e il ruolo che hai altrimenti non sei più credibile ai loro occhi. Sono pieni di "amici". E' bello scambiare esperienze.
Ciao
Interessante (e inquietante) quello del centro commerciale posto alla base della piramide da alcune ragazze. Mi ha fatto venire in mente "Regno a venire" di JG Ballard che si svolge in un centro commerciale in un suburb londinese in prossimita' dell'aeroporto di Heathrow. In questa societa' esterna, contigua, frammentaria, multirazziale, priva di una comune base culturale, storica, sociale e religiosa, il centro commerciale viene ad essere identificato come un tempio del credo consumistico, unico elemento coesivo della comunita'. Ha una sua spiritualita' intrinseca in cui il materialismo passa paradossalmente in secondo piano; luogo di protezione, d'incontro e di appagamento. Senza di esso, la comunita' periferica perderebbe la sua ragione di essere. Il centro commerciale e' essenziale quanto l'aria che si respira.
Fa riflettere.
@raperonzolo : se tu pensi che la percentuale maggiore è stata nella scuola di Segni, paese sulle montagne, con natura bellissima, contesto più che familiare perchè tutti si conoscono e tradizioni ancora vivissime! Davvero fa riflettere.
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